AQUILA DI BONELLI: GIA’ INVOLATI 12 GIOVANI. PROSEGUE IL CAMPO DI TUTELA DEI VOLONTARI SICILIANI SOSTENUTI DALL’ON.ANDREA ZANONI: “SERVE PIU’ IMPEGNO DEGLI ORGANI COMPETENTI”
Conclusa da poco a Palermo la conferenza stampa del Coordinamento Tutela Rapaci Sicilia con l’eurodeputato, autore di iniziative e interrogazioni sul grave fenomeno del bracconaggio
Dodici giovani già involati in queste settimane, altrettanti ancora coi genitori nel nido in attesa del momento giusto per spiccare il loro primo volo e guadagnarsi la libertà. Lo annuncia la LIPU-BirdLife Italia, che prosegue in Sicilia, con le altre associazioni del Coordinamento Tutela Rapaci Sicilia (formato da Cabs, Ebn Italia, Fir, Fsn, LIPU, Man, Wwf), il campo di volontariato per la protezione dell’aquila di Bonelli, una delle specie a maggior rischio di estinzione in Italia (solo 20 coppie rimaste, tutte in Sicilia). La specie, unitamente ad altri rapaci, risulta ancora minacciata dai bracconieri, che si arrampicano sui nidi e rubano i piccoli per poi venderli a cifre altissime nel giro del commercio illegale.
A fianco del Coordinamento, che quest’anno è giunto alla Terza edizione del campo schierando ben 80 volontari, è intervenuto oggi alla conferenza stampa, che si è appena conclusa a Palermo, l’europarlamentare Andrea Zanoni: "Con questa mia presenza – ha dichiarato il deputato europeo – desidero chiedere un maggior impegno da parte degli organi competenti in materia per supportare i volontari del Coordinamento tutela rapaci e per attuare tutte le misure di loro competenza per la risoluzione dei problemi legati alla protezione delle specie più a rischio in Sicilia e in Europa quali l’aquila di Bonelli e il lanario".
"Ringrazio l’onorevole Zanoni per il suo prezioso intervento al nostro fianco in questa dura e importante battaglia per la legalità e la libertà – aggiunge Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU – Le istituzioni devono supportare il duro lavoro dei volontari, organizzando turni di sorveglianza e presidio del territorio. Alla politica chiediamo pene più severe, che servano da deterrente per reati che rischiano di causare l’estinzione di alcune specie come l’aquila di Bonelli e il lanario”.
L’aquila di Bonelli, il lanario e altre specie di rapaci sono vittime di un commercio internazionale che, partendo dalla Sicilia, introduce i pulcini nel mercato europeo e internazionali a prezzi che superano i 10mila euro per individuo. Quest’anno si è verificato un grave episodio: il furto di due giovani aquile dal nido (ormai pronte per l’involo) e la “scomparsa” di alcuni pulcini di lanario, per i quali il Comitato ha sporto regolare denuncia. Il Comitato ha quest’anno allargato la partecipazione a partner europei (Cabs, Committee Against Bird Slaughter e Fir, Found Intervention Rapaces), e inoltre ha coinvolto personalità della politica sensibili al problema del bracconaggio e delle illegalità nei confronti dell’ambiente e della fauna.
Le indagini finora eseguite sembrano confermare come la riproduzione in cattività dei falchi non riesce da sola a soddisfare le richieste del “mercato”. In spregio al significato di libertà e di forza che emanano i rapaci, questi animali vengono costretti a restare fermi su un trespolo, spesso con un cappuccio in testa. Inoltre vengono sottoalimentati, così da essere costretti, dopo il breve volo che viene loro concesso negli addestramenti e nel corso di manifestazioni pubbliche, a tornare nelle mani del falconiere, non per affetto ma perché quest’ultimo li premia con un pezzetto di carne.
Parma, 31 maggio 2013
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