COMUNICATO STAMPA
LIPU
NISCEMI: in aumento i maltrattamenti di animali in paese
Ultimo è il caso di una tortora seviziata nel quartiere Madonna
Ancora maltrattamenti
di animali all’interno del contesto urbano di Niscemi (CL), a testimonianza
di un costante aumento di violenze gratuite sugli animali, sia domestici che
selvatici.
Ultimo è il caso di una giovane Tortora
dal collare (Streptopelia decaocto),
soccorsa giorno 17 giugno presso la piazza
Martiri di Nassirya, nel parchetto dell’ospedale Basarocco (quartiere Madonna). L’animale è stato
ritrovato ancora vivo con la testa completamente escoriata, coda mozzata
e un' ala ustionata; agonizzante, l’uccello è morto in poche ore; sempre
nello stesso posto, settimane fa, erano stati sorpresi dei ragazzini intenti a
lanciare pietre ai gatti randagi del vicinato. Un gesto atroce e crudele,
quello della tortora, che si aggiunge ai tanti altri che spesso, per timore o
per disinteresse, non vengono nemmeno segnalati dai cittadini. I singoli atti
d’inciviltà costituiscono i tasselli di un fenomeno in forte diffusione, a cui
bisogna porre un freno prima che sia troppo tardi. Non basta lo sdegno delle
persone e i commenti contro queste barbarie sui social network; in
conformità alle disposizioni di legge riguardanti il maltrattamento di animali
(art.544-ter del Codice Penale), sarebbe utile invece invitare la cittadinanza
tutta a comunicare tempestivamente i singoli episodi.
– Abbiamo prontamente
segnalato l’episodio al locale distaccamento del Corpo Forestale – afferma Manuel
Zafarana, delegato della sezione LIPU di Niscemi - da parte nostra continuerà, soprattutto nelle scuole, il nostro impegno,
in favore della sensibilizzazione e del rispetto per gli animali e per la vita,
tenendo presente che tali brutalità trovano terreno fertile nei contesti più
disagiati, soprattutto nelle zone di periferia dell’abitato. –
Il maltrattamento di animali è un reato previsto dall'art.
544-ter del Codice Penale. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, provoca
una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o
fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, è
punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000
euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze
stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno
alla salute degli stessi. La pena viene aumentata della metà se dai fatti sopra
citatati ne deriva la morte dell'animale.
Comunicato stampa degli attivisti della Sez. LIPU di Niscemi
Niscemi, 23-06-2013
Immagine molto forte della Tortora dal collare seviziata. L'uccello era ancora in vita. |
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