domenica 23 giugno 2013

In aumento i maltrattamenti di animali in paese

COMUNICATO STAMPA

LIPU NISCEMI: in aumento i maltrattamenti di animali in paese
Ultimo è il caso di una tortora seviziata nel quartiere Madonna

Ancora maltrattamenti di animali all’interno del contesto urbano di Niscemi (CL), a testimonianza di un costante aumento di violenze gratuite sugli animali, sia domestici che selvatici.

Ultimo è il caso di una giovane Tortora dal collare (Streptopelia decaocto), soccorsa giorno 17 giugno presso la piazza  Martiri di Nassirya, nel parchetto dell’ospedale Basarocco (quartiere Madonna). L’animale è stato ritrovato ancora vivo con la testa completamente escoriata, coda mozzata e un' ala ustionata; agonizzante, l’uccello è morto in poche ore; sempre nello stesso posto, settimane fa, erano stati sorpresi dei ragazzini intenti a lanciare pietre ai gatti randagi del vicinato. Un gesto atroce e crudele, quello della tortora, che si aggiunge ai tanti altri che spesso, per timore o per disinteresse, non vengono nemmeno segnalati dai cittadini. I singoli atti d’inciviltà costituiscono i tasselli di un fenomeno in forte diffusione, a cui bisogna porre un freno prima che sia troppo tardi. Non basta lo sdegno delle persone e i commenti contro queste barbarie sui social network; in conformità alle disposizioni di legge riguardanti il maltrattamento di animali (art.544-ter del Codice Penale),  sarebbe utile invece invitare la cittadinanza tutta a comunicare tempestivamente i singoli episodi.

      Abbiamo prontamente segnalato l’episodio al locale distaccamento del Corpo Forestale – afferma Manuel Zafarana, delegato della sezione LIPU di Niscemi - da parte nostra continuerà, soprattutto nelle scuole, il nostro impegno, in favore della sensibilizzazione e del rispetto per gli animali e per la vita, tenendo presente che tali brutalità trovano terreno fertile nei contesti più disagiati, soprattutto nelle zone di periferia dell’abitato

Il maltrattamento di animali è un reato previsto dall'art. 544-ter del Codice Penale. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, provoca una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena viene aumentata della metà se dai fatti sopra citatati ne deriva la morte dell'animale.

Comunicato stampa degli attivisti della Sez. LIPU di Niscemi
Niscemi, 23-06-2013

Immagine molto forte della Tortora dal collare seviziata. L'uccello era ancora in vita.

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